La parodontopatia è una malattia infiammatoria cronica molto diffusa che coinvolge i tessuti di sostegno del dente, dalla gengiva all’osso. Nota anche come piorrea, è una malattia subdola perché si sviluppa spesso in maniera asintomatica, tanto che può progredire ed aggravarsi quasi senza che il paziente se ne accorga. Purtroppo, tanto più tardivamente viene diagnosticata e tanto più la parodontite è difficile da trattare.
Cosa provoca la parodontopatia
Le gengive sono il tessuto che circonda e sostiene i denti tanto che le malattie gengivali sono una delle principali cause di perdita dei denti. A favorire l’insorgenza di problemi alle gengive è principalmente la placca, che si forma costantemente e ha bisogno di essere tenuta sotto controllo tramite una corretta igiene orale. La cura della bocca , infatti, è importante per prevenire l’accumulo di placca che va a depositarsi su denti e gengive.

Parodontopatia: i sintomi
La parodontopatia si manifesta attraverso una serie di sintomi. I più gravi sono:
- Gengive sanguinanti o gonfie.
- Tensione gengivale.
- Gengive che si staccano.
- Denti allentati.
- Alitosi.
- Alterazione del gusto.
In presenza di questi sintomi, è importante rivolgersi tempestivamente al proprio dentista, che sottoporrà il paziente a esami finalizzati a identificare l’insorgenza di gengiviti o parodontiti.
La gengivite può essere trattata attraverso cure odontoiatriche e regolare pulizia dei denti. Se la gengivite non regredisce, si sviluppa in parodontite, una patologia da non sottovalutare che interessa una grossa fetta di popolazione. Quasi la metà degli adulti sopra i 30 anni, infatti, soffre di parodontite cronica, che può portare alla perdita irreversibile del tessuto e dell’osso che sostiene i denti.
La malattia parodontale può svilupparsi lentamente ma, in caso di una rapida perdita di tessuto o di osso, si tratta di parodontite aggressiva. In ogni caso, è bene sottoporsi periodicamente a controllo dentistico perché molte volte le malattie gengivali non sviluppano sintomi.
“Se non trattata, la parodontopatia non solo può portare alla perdita dei denti – afferma Mario Aimetti, presidente della Società Italiana di Parodontologia e Implantologia – ma è anche la seconda causa di infiammazione cronica sistemica dopo l’obesità”.
Parodontopatia: Quali sono le cause
La parodontopatia è causata dall’accumulo di batteri all’interno della cavità orale, che favorisce la formazione della placca. Quest’ultima può essere rimossa attraverso piccoli gesti quotidiani come lavarsi i denti due volte al giorno e passare il filo interdentale. Tuttavia, se queste operazioni non vengono svolte in modo diligente e costante, la placca si indurisce diventando tartaro. Rimuovere il tartaro richiede una pulizia dei denti professionale.
Oltre ai fattori esterni, c’è una componente genetica che influisce sull’insorgenza della parodontite. Molte persone, infatti, ereditano una tendenza a sviluppare una malattia parodontale e, per questo motivo, dovrebbero prestare particolare attenzione alla propria igiene orale.
La diagnosi
La parodontopatia viene diagnosticata durante una visita odontoiatrica. Tramite l’esame parodontale, che si effettua mediante una sonda, il dentista misura le tasche parodontali. Se esse sono troppo profonde, allora siamo in presenza di una malattia parodontale.
La profondità di un solco sano, infatti, è di circa tre millimetri. In caso di parodontite, la sonda rileva uno spazio più profondo. Con il progredire della malattia parodontale, i solchi di solito diventano più profondi e si trasformano in tasche.
In FreeSmile valutiamo anche la consistenza e la forma delle gengive e un eventuale movimento dei denti. Per una diagnosi corretta, è fondamentale esaminare anche la forma e la densità dell’osso intorno ai denti con una radiografia ad alta risoluzione. Mettendo insieme tutti questi dati, si ha un quadro chiaro dello stadio di avanzamento della parodontite.
Parodontite lieve e gengivite
La gengivite è il primo stadio della malattia parodontale. La placca irrita le gengive, rendendole dolenti, infiammate e soggette a sanguinamento.
Se non opportunamente rimossa tramite una corretta igiene orale, la placca si indurisce formando il tartaro. Man mano che il tartaro e la placca continuano ad accumularsi, le gengive iniziano a ritirarsi dai denti. Tra le gengive e i denti si formano tasche più profonde che si riempiono di batteri e pus. La perdita ossea di entità lieve o moderata.
Parodontite avanzata
Quando la parodontite raggiunge uno stadio avanzato, i denti perdono buona parte del loro sostegno mentre le gengive, l’osso e il legamento parodontale continuano a corrodersi. I denti interessati si allentano sempre di più con il rischio di cadere. La perdita ossea generalizzata diventa da moderata a grave.
I malati di parodontite in Italia
Secondo i dati diffusi da SIdP, In Italia 8 milioni di persone hanno sviluppato una parodontite, con forme spesso gravi. Inoltre, chi soffre di parodontite ha un rischio tre volte superiore di ammalarsi di diabete e viceversa.
Parodontite: cosa sono scaling e levigatura radicolare
Il ridimensionamento e la levigatura radicolare sono un trattamento utile e poco invasivo per le malattie gengivali. Fondamentalmente, si tratta di una pulizia profonda della bocca. Durante la fase di detartrasi (o ablazione del tartaro) vengono rimossi la placca e il tartaro dai denti, sopra il bordo gengivale. Durante la levigatura radicolare, le radici dei denti vengono levigate in modo che sia più difficile per i batteri aderirvi. Con questo trattamento.
Dopo aver completato la detartrasi e la levigatura radicolare, è importante che il paziente effettui tutti i controlli consigliati.
Il ridimensionamento e la levigatura radicolare si rivelano uno strumento efficace in caso di malattie gengivali di entità lieve e moderata.
Questi i principali vantaggi del trattamento:
• È poco invasivo e non chirurgico.
• Può arrestare l’avanzare delle malattie gengivali, prevenendo la necessità di estrazione dentale e riducendo il rischio di altri problemi di salute.
Correlazione tra parodontite e altre malattie
Molti studi hanno evidenziato un legame tra la parodontite e le condizioni di salute generale di un paziente, spesso connesso ai batteri della bocca. La correlazione è maggiormente evidente in caso di malattie cardiache, ictus, artrite, morbo di Alzheimer e persino di alcuni tipi di cancro.
Le gengive sanguinanti favoriscono la penetrazione dei batteri nel flusso sanguigno, proprio come avviene in presenza di una ferita aperta sulla pelle, che può facilmente infettarsi. Ciò spiega perché spesso i ricercatori trovano depositi di batteri orali in diverse zone del corpo.
Da non sottovalutare la correlazione tra la parodontite e il diabete e gli altri disturbi autoimmuni. Queste patologie riducono la capacità del corpo di combattere le infezioni, consentendo alle malattie gengivali di avanzare più velocemente e con maggiore aggressività. Le ricerche confermano anche che la parodontite può aggravare il diabete, rendendolo più difficile da tenere sotto controllo. Questa relazione bidirezionale tra due condizioni croniche sottolinea l’importanza di un’adeguata igiene orale.
Quando rivolgersi al dentista
Spesso una corretta igiene orale non basta. Allora, è opportuno contattare il tuo dentista per un controllo quando avverti uno di questi sintomi:
- Tasche tra gengive e denti
- Gengive arrossate e gonfie che sanguinano facilmente
- Alito cattivo persistente
- Gengive doloranti
- Recessione gengivale
- Denti altamente sensibili
- Sanguinamento con fuoriuscita di pus
- Mobilità dei denti
Se anche tu hai o hai avvertito uno di questi sintomi, rivolgiti al Centro Odontoiatrico FreeSmile per un consulto. Faremo di tutto per aiutarti.
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